lunedì 28 febbraio 2011

Intervista a Mauro Perucchetti

Proponiamo, questa volta, una intervista con un artista famoso a livello internazionale. Italiano, ma, ormai, trapiantato a Londra: Mauro Perucchetti.

Quali sono stati i suoi studi e quando ha preso la decisione di fare dell’arte la sua ragione di vita?
Sin da quando ero un bambino ho sempre goduto la creatività che la fantasia e l’uso delle mani mi dava.
Il mio lavoro è particolarmente riconoscibile per l’uso particolare della resina, un materiale col quale sperimentavo da quando ero un adolescente.
Comunque ho dovuto aspettare fino al 1999 quando ho venduto la mia casa e il mio business di architettura e design per finanziare i miei progetti d’arte.
Ho lasciato la scuola dopo il liceo scientifico e sono completamente autodidatta .

Michelangelo 2020 è un’opera alquanto contraddittoria, perché ha deciso di riprendere gli ideali di bellezza classica e tramutarli in connotati femminili? Vuole essere una sorta di profezia?
MICHELANGELO 2020 è un tributo alla donna, in particolare alla donna che nella storia ha sempre subito una parte un po’ di secondo piano e che anche al giorno d’oggi deve continuare a difendere i suoi diritti.
Nel senso più generico e in tutti i sensi amo la donna.
Non ho nessuna profezia ma vedo il futuro del sesso sempre più sistemato : un futuro dove uomini e donne saranno socialmente più equilibrati , senza troppa erosione dell’apparente e affascinante vulnerabilità e femminilità delle donne. Allo stesso tempo ciò permetterà agli uomini di continuare a praticare un po’ del loro ridicolo rituale da MACHO .
C’e’ sempre stata una minoranza di individui che gravitano sui confini generalmente riconosciuti del sesso ed anche questo si sta piano piano sistemando : matrimoni dello stesso sesso, cambiamenti di sesso etc etc.

Lo scorso dicembre la sua “Jelly Baby Family” è stata installata presso il Marble Arch di Londra. Da dove nasce l’idea dell’utilizzo della figura Jelly Baby e qual è il suo significato?
Il JELLY BABY e’ uno dei miei primi concetti.
Alla fine degli anni novanta c’era tanto furore sul CLONING , dopo Dolly the sheep alcuni scienziati erano riusciti a raffinare la tecnica per riprodurre artificialmente l’essere umano.
Questo poneva un grande dilemma tra la scienza e le sua etichetta e la scienza e la religione .
Ho adottato l’immagine del JELLY BABY come la personificazione dell’essere umano clonato, un immagine che ho usato in tanti modi nel mio lavoro.

Potrebbe darci una piccola rivelazione sui suoi lavori futuri?
Col tempo ho scoperto che il mio lavoro e’sempre una continuazione, non mi e’ mai successo di fermarmi e dire : ho finito un capitolo e adesso ne comincio un altro.
Ho molti programmi aperti al momento e mi sarebbe molto difficile descriverli.
Anche per me è meglio aspettare la sorpresa.

Quando potrà dirsi soddisfatto del proprio percorso artistico? Quali sono gli obiettivi della sua carriera?
Voglio lavorare fino all’ultimo giorno della mia vita e spero di lasciare tante opere in musei e collezioni private.

Come reputa il rapporto tra Arte e Italia contemporanea? E qual è il suo rapporto con l’Italia?
I miei primi rapporti personali con l’arte e l’Italia risalgono agli anni sessanta e settanta a Roma dove, come ho già detto, mi dedicavo un po’ all’arte ma in modo molto dilettante e soprattutto al cinema, come attore prima e con una casa di produzione dopo. E’ proprio un caso che il mio primo ruolo sia stato a fianco di Elizabeth Taylor e Andy Warhol che aveva accettato una parte.
Io penso che l’Italia sta facendo passi da gigante per riguadagnare un po’ del tempo che ha perso al confronto di altri paesi che hanno avuto programmi molto più avanzati nell’arte contemporanea.
Forse l’Italia è stata vittima del incredibile privilegio che ha con il suo patrimonio d’arte dal passato ed ha avuto poco tempo di dedicarsi al futuro.
In ogni caso nonostante abbia vissuto all’estero per la maggior parte della mia vita ogni volta che ritorno l’apprezzo sempre di piu`.

Quali saranno le vostre prossime mostre? Qualcosa interesserà l’Italia?
Ho alcune mostre in Europa al momento e spero di fare qualcosa in Italia molto presto con la biennale di Roma.

domenica 27 febbraio 2011

New Brands: Endovanera

Linee cadenti, fluide e morbide. Materiali ricercati e ricchezza dei tessuti di capi che danno l'illusione dell'essenzialità. Sono questi i tratti caratteristici della nuova collezione Endovanera, un po' bohemien un po' trash, che prende ispirazione dalla cultura giapponese da una parte e dalla musica underground dall'altra.
Eccezionale, inoltre, il servizio fotografico che illustra questa nuova collezione Spring/Summer 2011.











[Life is art] Project 365 - Week 8

Fotografie ad opera di Stefano Santucci.

venerdì 25 febbraio 2011

Playlist #8

Eccoci con l'ottavo appuntamento con la nostra playlist:
  • Likke Ly - Breaking It Up
  • Skunk Anansie - You Saved Me
  • Honorary Title - Far Mor
  • Adele - Someone Like You
  • Beady eye - The Roller

Tsumori Chisato S/S 2011

Tsumori Chisato è probabilmente uno dei nomi più famosi della moda giapponese a livello internazionale. Il brand nasce nel 1990 e prosegue fino a sbocciare in questa nuova collezione Spring/Summer 2011. Un connubio di colori e motivi che ricalcano i manga e tagli molto bohemien. Alcuni abiti, inoltre, sembrano prendere vita dai vecchi film in bianco e nero americani con protagonisti marinai e le loro dame, abbandonate a terra nei lunghi mesi di navigazione. Ma lasciamo parlare le immagini...










giovedì 24 febbraio 2011

Due scosse al Mondo

In queste settimane abbiamo avuto ben due scosse telluriche nel mondo musicale. Da una parte Lady Gaga e dall'altra i Kings (of Limbs), ovvero i Radiohead, forse passati un po' più in sordina rispetto ad Angelina Germanotta.
Born this way è stata presentata da Sir Elton John come la canzone più gay che abbia mai sentito, un'esagerazione, come tutto ciò che circonda la nuova regina del pop. Ci piace, non ci piace, ancora è difficile farsi un'idea precisa, il giudizio sarà forse influenzato dai milioni di passaggi che avverranno in radio. Sta di fatto che si tratta di un prodotto nuovo, più soft per la Lady e per alcuni un po' troppo ispirato da una canzone di Madonna, Express yourself (vi mettiamo il video, così potrete farvi la vostra idea personale).
I Radiohead, invece, esordiscono con Lotus Flower, dalle sonorità ripetitive e ipnotiche. Caratteristiche riprese anche dal video ufficiale, che vede il frontman del gruppo, Thom Yorke, ballare ininterrottamente davanti alle telecamere per cinque minuti con bombetta in testa. Ma la musica che infervora il ballerino non sembra essere la Lotus Flower che accompagna l'immagine, bensì altre canzoni di cui non ci è dato sapere. Il vero capolavoro è sicuramente il video, ma la canzone lo accompagna egregiamente.

domenica 20 febbraio 2011

Live the Language

Questi video sono stati realizzati per l'EF, società di insegnamento lingue. Ambientati in quattro città diverse: Barcelona, Parigi, Londra e Pechino, sono delle piccole chicche sulla bellezza dell'imparare nuove lingue e la piena esperienza della vita all'estero.
Viene fin da subito la voglia di preparare la valigia. Quando si parte?


La guerra dei Social Network

I Social Network sono, oramai, diventati basilari nella vita della maggior parte di noi, al punto che alcuni li potrebbero, addirittura, indossare. Nike ed Adidas, infatti, si sono dati guerra proponendo due modelli storici, le Dunk da una parte e le Stan Smith dall'altra, con colorazioni dedicate a Facebook, Twitter e Firefox.
Nike offre sicuramente il prodotto più ricercato e più minuzioso nei particolari, non limitandosi solamente ad utilizzare i colori dei social network.

Infine una chicca per gli amanti dei videogiochi anni '80. Il buon vecchio Super Mario Bros.

sabato 19 febbraio 2011

The 3rd Letter

Oggi vi presentiamo un cortometraggio ad opera di Grzegorz Jonkajtys (potete aver ammirato i suoi effetti speciali in film come Sin City, Iron Man 2 e Hellboy).
Ambientato in un futuro molto prossimo a quello narrato da Orson Welles, gli uomini sono costretti a dipendere da mutazioni biomeccaniche per poter sopravvivere ad un clima diventato inospitale. Jeffrey Brief si trova di fronte alla prossima cancellazione della propria assicurazione sanitaria, cosa che lo spingerà ad una scelta tragica...

[Life is art] Project 365 - Week 7


Fotografie ad opera di Stefano Santucci.

venerdì 18 febbraio 2011

Five for ImPressing: Federica Simoni

Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Federica Simoni,anni 20. Vivo tra Bergamo e Milano. Scatto foto da tre anni.

La sua attrezzatura?
Ho una nikon d90 e due obiettivi. Un 18-105 e un 50mm f1.8

Cosa fa quando non scatta foto?
Frequento una scuola di fotografia a Milano,quasi sempre mattina e pomeriggio. Passo molto tempo da sola durante gli spostamenti e nelle pause. Leggo,sfoglio riviste, cerco materiale su internet. Raccolgo scatti dal web e progetto.

Cos’è la fotografia per lei?
Per quanto mi riguarda, la fotografia è espressione pura. Va trattata con cautela, una fotografia dice sempre molto più di quanto vorresti che dicesse.

I suoi soggetti preferiti?
Mi piacciono i ritratti. Non mi trovo a mio agio con gli oggetti inanimati. Ritraggo prevalentemente soggetti femminili.

Qual è la foto che sogna di scattare?
Non credo di averne una in particolare. Sogno di scattare con nuovi scenari. La realtà bergamasca è piuttosto limitata. Sogno la Normandia,la Provenza. Oppure un paesaggio glaciale in Islanda.
Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Oltre ai grandi (Walker,Roversi,Akrans,Meisel) consiglio di tener d’occhio fotografi giovani. Nirrimi, Lina scheynius, Anna Morosini, Luca campri, Giulio Ghirardi.