Yesterday I was just looking to the programming offered by the cinemas near my house. The intention was to go and watch some of the Oscar's awarded during the evening of Saturday, 12 years as a slave, but magically I came across this film, Snowpiercer . Never heard of it, no trailer shown on TV, but on Mymovies has an exceptional mark for a movie just came out (an amazing 4!). The film is the highest paid of Korean history. It starts to get interesting. I look at the trailer. Easy victory against 12 years a slave, appointment to next week for it, unless a new outsider of this level wouldn't come out from nowhere.
The plot is simple enough: global warming has forced countries around the world to look before a scientific solution. This solution is the CW- 7 , a gas that is emitted into the atmosphere will contribute to lowering the overall temperature. But the reduction leads to a new ice age, where humanity (or rather, a small part) is saved thanks to the visionary trains builder Wilford. His train is a complete ecosystem, where every person has its place , hierarchically organized from the head towards the tail. The tracks follow the whole world and it is necessary for a full tour exactly one year, then, the train also marks the advancement of time .
The tail is made up of what is considered scum and that's where part of the riot to overthrow the order inside the train .
Raw, violent, macabre. Korean films do not save anything to the view, if you have watched the trilogy of revenge of Park Chan-wook you can understand. What, however, leaves displaced in these films is that violence takes on a tinge of poetry, the way it is told makes it almost ethereal and worthy of being seen. The timing of the story lead to something almost like divine vengeance that comes down from the hands of the gods. And the figure of the hero is very different from the western one. Our main character fights for the purpose, but on the way risks his lives for their comrades, do not drop anyone at risk of life. Here, the hero is, yes, fought in the choice, but in the end, do not take his eyes off from the ultimate cause .
I do not want and I can not say more, I invite you to just go and see it (strictly no popcorn in the room!) And also prepare for good laughs, because the film is also dressed by scenes of great humor and with an outstanding Tilda Swinton.
Ieri ho semplicemente iniziato a vedere le programmazioni offerte dai cinema vicino casa mia. L'intenzione era di andare a vedere qualche premiato durante la serata degli Oscari di sabato scorso, come 12 anni schiavo, ma, magicamente mi sono imbattuto in questo film, Snowpiercer. Mai sentito, nessun trailer passato in tv, ma su Mymovies ha una votazione eccezionale per un film appena uscito (ben 4!). Il film più pagato della storia coreana. Si fa interessante, la cosa. Mi guardo il trailer. Vittoria facile contro 12 anni schiavo, per lui appuntamento alla prossima settimana, sempre che non sbuchi un nuovo outsider di questo livello.
La trama è abbastanza semplice: un surriscaldamento globale ha costretto i paesi del mondo a cercare quando prima una soluzione scientifica. Questa soluzione è il CW-7, un gas che emesso nell'atmosfera contribuirà ad abbassare la temperatura globale. Detto fatto, ma l'abbassamento porta ad una nuova era glaciale, da cui l'umanità (o meglio, una piccola parte) si salva grazie al visionario costruttore di treni Wilford. Il suo treno è un completo ecosistema, dove ogni persona ha il suo posto, gerarchicamente organizzato dalla testa verso la coda. I binari seguono tutto il mondo e per un giro completo è necessario un anno esatto, quindi, il treno scandisce anche l'avanzamento del tempo.
La coda è costituita da quella che è considerata feccia ed è da lì che parte la rivolta per sovvertire l'ordine all'interno del treno.
Crudo, violento, macabro. Non si risparmia niente alla vista nel cinema coreano, se avete presente la trilogia della vendetta di Park Chan-wook. Quello che, però, lascia spiazzati in questi film è che la violenza assume una sfumatura di poesia, il modo in cui viene narrata la rende quasi eterea e meritevole di essere vista. I tempi di narrazione la portano quasi a qualcosa di divino, la vendetta che scende dalle mani delle divinità. E anche la figura dell'eroe è molto differente da quella occidentale. Il nostro main character lotta per lo scopo, ma durante il percorso rischia la vita anche per i propri compagni di lotta, non lascia cadere nessuno a rischio della vita. Qui, l'eroe è sì combattuto nella scelta, ma, alla fine, non distoglie gli occhi dalla causa ultima.
Non voglio e non posso aggiungere altro, vi invito solamente ad andare a vederlo (rigorosamente senza pop-corn in sala!) e prepararvi anche a sane risate, perché la pellicola è condita anche da scene di forte humor e da una eccezionale Tilda Swinton.