domenica 31 ottobre 2010

On air

La musica è una cosa che si accompagna bene alla moda. Quindi, d'ora in avanti verranno fatte anche alcune proposte musicali.

giovedì 28 ottobre 2010

Not in my house #1

Inauguriamo la prima rubrica periodica: Not in my house.
Le proposte modaiole più eccessive e controverse del momento. Le cose che non dovrebbero mai entrare nelle vostre case per il loro cattivo gusto.

Per cominciare, due scarpe, una femminile e una maschile. Saremmo davvero curiosi di conoscere alcuni acquirenti di simili... Forse è meglio non definirli per non offendere nessuno.
La prima è una proposta di Adidas Originals, che continua la collaborazione con George Lucas portando in vita indumenti ispirati alla saga di Star Wars. Questa scarpa è dedicata al gigante alieno Chewbacca. Il pelo interno potrà sempre fare comodo nelle fredde notti invernali che stanno per arrivare. Il tutto alla modica cifra di 130 euro.



La seconda proposta, femminile, è realizzata da Reebok. Anche questa è dedicata ad un personaggio di fantasia, quel gatto che ormai ha infestato la nostra vita, Hello Kitty. E' possibile acquistare questa scarpa per 12.000 Yen, poco più di 100 dei nostri euro.


Aspettiamo i commenti dei nostri lettori su questi due "gioielli" da portare ai nostri piedi.

Welcome back "Paninari"?

Ci vuole giustamente una premessa adeguata.
Con il termine "paninaro" si identifica una sottocultura giovanile nata a Milano e da lì diffusasi in tutta Italia. La caratterizzavano l'ossessione per la griffe nell'abbigliamento e in ogni aspetto della vita quotidiana, il rifiuto della politica e l'adesione a uno stile di vita fondato sul consumo, il divertimento ad ogni costo e la spensieratezza.
Il "movimento paninaro" nacque nei primi anni ottanta e fu piena espressione dell'ondata di riflusso e disimpegno che seguì il turbolento e politicizzato decennio precedente. Lo stile di vita dei paninari rifiutava di occuparsi degli aspetti angoscianti dell'esistenza e, anzi, godersi pienamente la vita senza troppe preoccupazioni, adeguandosi ai modelli del cinema americano di consumo e ai consigli degli spot pubblicitari trasmessi dalle televisioni commerciali.
Il paninaro coltivava una maniacale attenzione per il proprio stile, rigorosamente di marca. L'abbigliamento del paninaro prevedeva giacconi imbottiti (Moncler, Henri LLoyd), stivali da mandriano (Frey o Durango), jeans (Levi's , Enrico Coveri, Uniform, Rifle in velluto millecoste, Avirex, Americanino, Stone Island o Armani), tra le felpe (byAmerican, Best Company), maglioni (Marina Yachting), cinture di pelle (El Charro), camicie a quadri (Naj Oleari), calzini decorati a rombi della Burlington per i ragazzi, e colorati della Naj Oleari per le ragazze e scarponcini (Timberland), Celini oppure scarpe sportive Superga colorate, Vans (rigorosamente senza stringhe) e più tardi New Balance e Nike. Quasi tutte queste marche esistono tuttora, alcune di queste si trovano a livelli top class, altre sono cadute in disuso, con un moto di successo alle volte altalenante, un po' come la moda in generale.
Un esempio di questo può essere dato dallo scarponcino da lavoro Timberland, che da questa stagione è rientrato a far parte delle scarpiere di numerosi giovani. Con le sue numerose varianti e le sue altrettanto copie o rivisitazioni da parte di altri brand.

In alternativa alle Timberland, si possono trovare alcune soluzioni proposte da Cafè Noir in vari colori. Soprattutto a prezzi più vantaggiosi (si aggirano sulla centinaia di euro, contro i 195 delle Timberland classi).


Nonostante il loro look un po' greve, poco rifinito, possono trovare spazio su un jeans o anche un pantalone dai colori neutri. L'importante è osare, senza paura di sbagliare.
Rigorosamente l'orlo deve essere inserito all'interno dello scarpone, altrimenti si andrebbe a coprire le caratteristiche peculiari della scarpa.

mercoledì 27 ottobre 2010

Frav


Brand dell'interland torinese, ma non molto conosciuto fuori da tale zone.
Dal gusto molto particolare ed estroverso, tagli netti e stile dark-rock. Originale e con stile, specie se saputo mixare con altri generi.
I prezzi sono accessibili e concorrenziali.
Alcune foto sotto:



Particolarmente interessanti risultano i due soprabiti nelle immagini sotto (come già detto i prezzi risultano molto interessanti, infatti il primo costa 149 euro, il secondo 179).


Forse di questa marca potreste aver incontrato nelle vostre passeggiate urbane le t-shirt estive, un po' indie e un po' ironiche nei confronti delle grandi griffe di moda, che nella stagione 2010 hanno avuto un discreto successo. Un esempio è quella sotto riportata.


Il sito ufficiale è fravshop.com, dove potrete trovare lo store online e acquistare direttamente se non vi è possibile raggiungere uno dei punti (pochi, ancora) situati nel nord di Italia.