venerdì 21 gennaio 2011

Lo stile Converse

A vederla così, sembra una scarpa arrogante, che si sa imporre. Basta girarla e se non l'avete già riconosciuta, vi si presenterà alquanto familiare. Una converse.

La converse negli ultimi anni ha lanciato una campagna strepitosa per le sue scarpe, al punto di diventare proprio uno stile di vita che si è imposto ovunque. In pochi potrebbero alzare la mano alla domanda: chi non possiede almeno una converse?
E' straordinario se ci pensate. Rendere una scarpa universale, un'unico modello, perché alla fine, a meno di piccole variazioni, la forma è sempre la stessa. Si gioca esclusivamente su materiali e colori.
Ne sono state fatte di mille colori, di centinaia di fantasie (mimetiche, ad arcobaleno, con bandiere) e altrettante ne vedremo in futuro. Non mostreremo altri modelli, anche perché andremmo troppo sui gusti personali. Soltanto uno, trovato girovagando su internet, realizzato in collaborazione con un sito di vendita di scarpe, Offspring. E' un modello diverso dal solito, tutto in pelle, anche nei lacci, ha un che di retrò che affascinata, soprattutto per gli inusuali accostamenti di colore.

Ma la converse è risultata nel suo genere anche la scarpa più copiata. Non parliamo di contraffazioni a basso prezzo, anzi. Molti hanno preso il modello e, revisionandolo o meno (molto volte riproponendolo proprio così come è nato), lo hanno venduto a cifre nettamente superiore agli 80-90 euro della normale converse.

Sopra la proposta del controverso Lapo Elkan, un risultato discreto nei colori molto accesi, non c'è che dire (specialmente quella con la bandiera palestinese). Peccato che con l'ultima collezione A/W 2010, abbia fatto proprio fiasco, proponendole in marrone scuro e in un militare non proprio guardabile.
Golden Goose. Sinceramente dicono poco, specialmente per i prezzi a cui vengono vendute (oltre duecento euro).
Infine, un brand che spopola negli USA, Upper Echelon Shoes (250$). La scarpa è in tutto e per tutto una converse, con i più una catena che copre i lacci.
Sicuramente negli anni venturi vedremo molte altre riproposizioni, finché non ci stuferemo definitivamente...

Nessun commento:

Posta un commento