Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Valentina Calosci, 29, scatto da circa tre anni.
La sua attrezzatura?
Canon AT-1, Holga CFN 120, Nikon D80, Polaroid 600
Cos’è la fotografia per lei? Quanto l’obiettivo influenza la vita di tutti i giorni?
La fotografia è per me come la penna (o la tastiera ormai) per lo scrittore: il modo più naturale che ho di esprimermi e condividere il mio punto di vista su ciò che ho intorno
I suoi soggetti preferiti?
Le mani, le schiene, le cose piccole, le linee geometriche
Cosa fa quando non scatta foto?
Lavoro in un negozio che nulla ha a che fare con la fotografia e penso alla prossima volta che scatterò una foto.
Cosa la distingue, a suo giudizio, da altri fotografi?
Non saprei dirlo con esattezza, molte foto spesso si assomigliano o hanno soggetti simili, l’importante è che in ognuna si scorga il fotografo, la sua sensibilità e il suo inconfondibile “occhio”.
I suoi lavori di quali influenze artistiche risentono?
Mi guardo molto in giro e ci sono fotografi che adoro (Francesca Woodman, per citare un classico), ma un’arte che influenza molto la mia produzione fotografica è la musica: le immagini spesso prendono forma nella mia testa grazie alle note.
Qual è il suo modo di scattare? Si immagina tutta la scena e predispone il set, oppure si affida all’estro del momento? Quali sono i suoi progetti futuri?
Spesso mi immagino la scena, qualche volta la sogno, e poi mi affido, più che all’estro, al divertimento e alla complicità con i miei amici/modelli. Per il futuro prossimo non ho in mente niente di particolare se non studiare e cercare nuovi modi di esprimermi e tradurre sulla pellicola le mie idee.
Qual è la foto che sogna di scattare?
Non l’ho ancora sognata, ma l’aspetto.
Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Fabio Astone, ricordo i miei “esordi” su Flickr quando ammiravo le sue tonalità vintage e delicate. Ed è ancora così dopo anni.
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