lunedì 13 giugno 2011

Five for ImPressing: Elisa Secco

Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie? 
Elisa Secco, 26 anni, scatto più o meno dal 2007, poco dopo aver frequentato l'accademia di belle arti. Lì, tra la moltitudine di cose in cui mi sono cimentata, mi sono resa conto che l'unica cosa che mi riusciva bene, che era contemporaneamente quella che amavo fare, era osservare. 

La sua attrezzatura? 
Pentax K1000, Contax T2, Olympus XA e una Polaroid SX-70. Ho una digitale vecchissima, e ha moltissima polvere sopra. 


Cosa fa quando non scatta foto? 
Ho lavorato per 3 anni in uno studio fotografico. Da quando mi sono licenziata passo le mie giornate mangiando pop-corn, ascoltando 45 giri di Sergio Endrigo, barando sulle liste di cose da fare. Da qualche settimana sono a Berlino, che è una parentesi tutta particolare: cammino tantissimo con scarpe inadeguate, mi intrufolo nei palazzi, vado ai mercatini, bevo un sacco di cappuccini e birre e, vivendo a Prenzlauer Berg, cerco di diventare amica dei bambini. 

Cos’è la fotografia per lei? 
E' un modo di guardare le cose, di fissare attimi apparentemente insignificanti ma irripetibili che parlano di me, della mia quotidianità. E' una cosa molto intima, e preziosa. Un'abitudine, necessaria. 

I suoi soggetti preferiti? 
Mia nonna, il mio ex fidanzato, ogni cosa in cui inciampo che crei geometrie o simmetrie degne di essere immortalate. Ho qualche difficoltà a rapportarmi fotograficamente alle persone che conosco poco, e questo mi limita parecchio. I corpi sono immensi, e raccontano storie bellissime. Mi piacerebbe molto iniziare a fare moda ma in una direzione diversa da quella attuale, perchè le modelle hanno corpi molto interessanti: estremi, magrissimi, volti spesso imprecisi e asimettrici, che vengono perennemente cammuffati sotto chili di make up e ore di acconciature, ed è un peccato. Mi piacciono i corpi spigolosi e irregolari, con le loro debolezze e i loro difetti. 



Qual è la foto che sogna di scattare? 
Ultimamente una foto da cui non riesco a staccare gli occhi è la copertina del disco di S. Carey "All we grow", scattata da Cameron Wittig. 



Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio? 
Due giovani che mi hanno colpita sono Alba Yruela e Rafa Castel: sono praticamente inscindibili, il lavoro di entrambi preso singolarmente è debole ed è completo e intenso solo osservandoli parallelamente. E' questa per me la loro vera forza.



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