mercoledì 6 luglio 2011

Five for ImPressing: Francesca Masarati

Nome, cognome, età e da quanto scatta fotografie?
Francesca Masarati, 23 anni. Le prime fotografie, degne di questo nome, le ho scattate due anni fa. Inizialmente fotografavo solo per esprimere le mie emozioni. Che spesso erano negative. Era una sorta di terapia, di analisi di me stessa. Adesso credo che il mio modo di scattare si sia evoluto e, quindi, fotografo anche per fermare la bellezza della realtà, della semplicità.

La sua attrezzatura?
Uso una canon 450d, una nikon fm2 e un vecchia polaroid. Ma, in realtà, scatterei con qualsiasi macchina fotografica perché credo che in fondo l’attrezzatura non sia poi così importante. Le fotografie si fanno con le emozioni, con i brividi e, soprattutto, con la luce.

Cos’è la fotografia per lei? Quanto l’obiettivo influenza la vita di tutti i giorni?
La fotografia è la mia più grande passione. È come una vecchia amica che non ti abbandonerà mai. Sai che in qualsiasi momento di sconforto sarà lì, pronta ad emozionarti. Perché la fotografia fa questo, mi emoziona. Profondamente. Non riesco a non guardare un’immagine senza pensare alla sua storia, al momento in cui è stata scattata e ai sentimenti dei protagonisti, fotografo compreso. La fotografia è diventata per me una necessità. Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni ho imparato a guardarmi attorno in maniera “fotografica”, non riesco a farne a meno. Sono sempre stata molto attenta ai particolari, un’osservatrice. Ma da quando ho come compagna la mia macchina fotografica non riesco a fare a meno di immaginare quello che potrei scattare. La mia fantasia galoppa a tal punto che vedendo un particolare che mi colpisce immagino immediatamente la fotografia che potrei scattare.

I suoi soggetti preferiti?
Credo che tutte le cose siano degne di essere immortalate e che tutte abbiano una loro poesia. Anche le più semplici. Non credo una fotografia possa essere definita bella solo perché ha come soggetto qualcosa di piacevole alla vista, anzi spesso le fotografie più belle sono quelle che immortalano cose “povere”. Mi piacerebbe fotografare di più le persone ma mi rendo conto che per riuscirci veramente è necessario un rapporto profondo con il soggetto.

Cosa fa quando non scatta foto?
Penso alle fotografie che potrei scattare e leggo molto. Adoro i libri di fotografia. Mi nutro di immagini, cerco di guardarne tantissime ogni giorno per stimolare la mia fantasia. Mi piace moltissimo osservare le fotografie dei fotografi con la F maiuscola, soprattutto quelli che usavano solo l’analogica. Per questo appena riesco compro libri dei miei fotografi preferiti.

Cosa la distingue, a suo giudizio, da altri fotografi?
Non saprei rispondere, credo che ognuno abbia un modo di fotografare completamente differente dagli altri anche perché ognuno ha un modo differente di guardare la realtà. Guardare e osservare la realtà è il primo passo per fotografarla.

I suoi lavori di quali influenze artistiche risentono?
L’unico tipo di arte che mi influenza e che influenza i miei scatti è la fotografia stessa. Le fotografie altrui, sia quelle di fotografi famosi sia quelle di dilettanti. Ritengo la pittura, la scultura, la musica troppo distanti dalla fotografia che è un piccolo mondo a parte.

Qual è il suo modo di scattare? Si immagina tutta la scena e predispone il set, oppure si affida all’estro del momento? Quali sono i suoi progetti futuri?
Porto la mia macchina fotografica sempre con me perché mi piacciono le fotografie spontanee. Fotografare è riuscire a cogliere l’attimo quindi non posso pensare di non averla sempre con me. Ovviamente scatto anche fotografie costruite e pensate molto tempo prima. Ho una piccola moleskine piena di idee di fotografie che devo ancora scattare quindi mi capita di costruire dei piccoli set per poter costruire la mia fotografia. Per ora i miei studi non hanno nulla a che vedere con la fotografia, ma, magari, un giorno la mia passione si trasformerà in lavoro. Lo spero.

Qual è la foto che sogna di scattare?
Non c’è una fotografia in assoluto che sogno di scattare e che non riesco a scattare. Di solito scatto tutte le fotografie che desidero scattare. Semplicemente sogno di poter scattare ogni giorno una fotografia migliore di quella del giorno prima perché per me è sempre una grossa soddisfazione.

Un fotografo che ci consiglia di tenere d’occhio?
Tra i fotografi famosi il mio preferito in assoluto è Jeanloup Sieff, credo sia fantastico ed emozionante. Anche Francesca Woodman mi influenza molto. Mentre tra i dilettanti ci sono due ragazzi che hanno due album su flickr e mi colpiscono sempre. Si chiamano Francesca Crippa e Alessandro Mitola. Sono una coppia e fotografano entrambi ognuno a modo proprio ma è come se ci fosse un filo che li lega.

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