Il papillon sembra prendere origine dall’accessorio utilizzato dai mercenari croati durante le guerre prussiane del XVII secolo: i croati, infatti, usavano un fiocco per legare la camicia che non aveva un bottone. Questo metodo fu successivamente ripreso dapprima dalla moda maschile in Francia nel XVIII secolo e, successivamente, in altre paesi europei. Il più celebre rimane per molti quello di Winston Churchill che negli anni ’40 lo sfoggiava di giorno, preferibilmente a pois.
Il papillon o cravatta a farfalla consiste in un fiocco, simmetrico e di dimensioni contenute, che chiude, analogamente alla cravatta, il colletto della camicia (seppur esistano camicie apposite per il papillon, ciò non denigra l’utilizzo di un colletto tradizionale). L’indumento può essere sostanzialmente di due tipi:
- Il tipo tradizionale da annodare, è costituito da un nastro che si allaccia con nodo del tutto analogo al nodo delle scarpe. Il nastro è sagomato in varie foggie. Normalmente il nastro ha un sistema atto a regolarne la lunghezza per adeguare l’indumento alle diverse dimensioni del collo.
- Il tipo premontato, in versione a spilla oppure a collare, è un adattamento di quello tradizionale più recente , certamente non amato dai cultori dell’oggetto e universalmente considerato indice di pessimo gusto (ma sicuramente più facilmente acquistabile).
La cravatta a farfalla può essere realizzata in diversi materiali, in seta, cotone, lana o altro, e con differenti fantasie, esattamente come la cravatta. Attualmente è considerato un indumento pressoché in disuso o di utilizzo in sole occasioni massimamente formali (con frac o smoking). Ciò nonostante gli stilisti hanno riesumato l’accessorio, quindi non sentitevi démodé ad indossarlo. In alternativa, per non apparire troppo formali, lo potreste portare slacciato e abbandonato alla forza di gravità. In camiceria o in negozi di accessori, oltretutto, si possono trovare a poche decine di euro. L’importante è osare.
Come annodare un papillon:
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