Nome, cognome, età, provenienza e da quanto disegna?
Alessandro Minoggi, 31 anni, Milano. Disegno da che ho memoria.
Qual è l’attrezzatura che utilizza per il suo lavoro?
Tele, colori acrilici, pennelli sintetici, proiettori, matite.
Cos’è per lei l’illustrazione? Non crede che sia sottovalutata rispetto alle altre espressioni artistiche?
Credo che sia solo un po’ più anacronistica, per questo meno presente nel quotidiano di altre. Ma proprio questa presenza meno invasiva secondo me la mantiene ancora un po’ più nobile, quindi no, sottovalutata non direi.
I suoi soggetti preferiti?
Le donne e le città. Le uniche due cose per cui è utile una mappa.
Se dovesse scegliere una colonna sonora da accompagnare alle sue creazioni, quale sarebbe?
Dipingo sempre con la musica, negli ultimi anni i Baustelle sono la colonna sonora più usata.
Qual è il primo desiderio creativo della sua vita che ricorda?
Ricordo che costruivo oggetti con il cartone dei packaging dei prodotti del supermercato e lo scotch. Cosa fosse quello che costruivo non ricordo. In generale. Ricordo una maschera da darth vader fatta con la scatola del pandoro.
Cosa fa quando non disegna?
Lavoro. Grafico editoriali. Principalmente per Walt Disney. Impagino il lavoro degli altri.
Da quali personalità trae ispirazione per i suoi lavori, se ce ne sono?
Sopra tutti: Damien Hirst, Cattelan, Jenny Saville, Tony Oursler.
Un illustratore che ci consiglia di tenere d’occhio?
Consiglio un pittore conosciuto di recente che trovo bravissimo: Cosimo Casoni
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