Nome, cognome, età, provenienza e da quanto disegna?
Mi chiamo Umberto Mischi, ho 23 anni.
Sono nato a Sabbioneta, in provincia di Mantova. Vivo e lavoro a Roma.
Amo disegnare da quand’ero piccolo.
Qual è l’attrezzatura che utilizza per il suo lavoro?
Quando disegno ho sempre attorno a me libri, riviste, fotografie per ispirarmi e per aiutarmi a superare la prima idea. Utilizzo spesso una penna-pennello. Mi piace esplorare il bianco e nero e mescolare disegno a mano e digitale.
Cos’è per lei l’illustrazione? Non crede che sia sottovalutata rispetto alle altre espressioni artistiche?
Per me illustrare è la maniera più efficace per raccontare e descrivere.
Da qualche anno l’illustrazione sta acquisendo una particolare importanza anche in Italia. Credo anche grazie al lavoro di illustratori italiani che si sono fatti conoscere all’estero.
I suoi soggetti preferiti?
Amo gli oggetti e i manufatti. Mi piace osservare la loro forma, immaginare storie legate ai loro creatori e alle persone a cui sono appartenuti.
Se dovesse scegliere una colonna sonora da accompagnare alle sue creazioni, quale sarebbe?
Solitamente immagino musiche per ogni progetto.
Ultimamente ho trovato ispirazione all’ascolto dell’opera Nixon in China di John Adams.
Qual è il primo desiderio creativo della sua vita che ricorda?
Non saprei. Ricordo che da piccolo mi piaceva andare a casa di una zia la quale aveva una grande scatola piena di penne, pennarelli, matite colorate. Disegnavo mentre lei preparava il pranzo.
Cosa fa quando non disegna?
Giro Roma in bici. Visito musei curiosi e pasticcerie. Mi piace guardare film in sale affollate.
Da quali personalità trae ispirazione per i suoi lavori, se ce ne sono?
Ammiro artisti e illustratori che elaborano la realtà con intelligenza e leggerezza.
Un illustratore che ci consiglia di tenere d’occhio?
Due: Aleksandra Machowiak Mizielińska e Daniel Mizieliński. Vivono e lavorano a Varsavia. Hanno fondato Hipopotam Studio.
Nessun commento:
Posta un commento