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E' uscito oggi l'album di esordio di
Lana del Rey. In realtà, non si può parlare di vero e proprio esordio. Infatti, aveva già realizzato un primo album dal titolo
Lana del Rey A.K.A. Lizz Grant, firmato appunto Lizz Grant (il vero nome è, ovviamente, Elizabeth). Solo nel 2011, Elizabeth rinasce totalmente come icona hippy e sexy. Viene alla luce la Lana del Rey, rilasciando in giugno il suo primo singolo,
Video Games, a cui seguirà
Born to die, che darà anche il titolo all'album. La voce di Elizabeth Grant seduce e ammalia. Una musica che appare allo stesso tempo retro e contemporanea, con tocchi elettronici a malapena percepibili.
Canzoni come Born to die, Video Games, Blue Jeans e Lucky One stregano gli animi, il resto scivola via senza lasciare solchi indelebili, ma il lavoro nella sua totalità risulta convincente e coerente (cosa non proprio facile nella realizzazione di un album). Anche solo quattro canzoni di quel livello, appaiono un risultato eccezionale e, sopratutto, rappresentano, a mio giudizio, canzoni che lasceranno in qualche modo traccia nel panorama musicale moderno.
Chiudo l'articolo riportando un tweet di giornata di Alessandro Cattelan, che di musica se ne intende:
"Ascolto Lana del Rey. Certo che se sei mediamente brava, ostentatamente triste, ma soprattutto figa dura, il successo e' inevitabile."
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