martedì 17 maggio 2011

Deus ex Tech


Progresso e religione possono essere considerati gli antipodi di una stessa medaglia. Hanno sempre seguito strade distanti e  se in qualche caso si sono ritrovati ad un incrocio non è stato altro che per ricacciarsi a vicenda. 
Oramai, però, viviamo in un mondo completamente interconnesso, tramite e-mail, sms e social network e allora perché non inserire anche Dio (o qualunque altra entità sovrannaturale, a seconda delle vostre credenza) in questa Rete globale? 
Quelli che vi presentiamo ora sono due progetti testimoni di questo nascente connubio fra scienza e religione. 
Il Prayer Companion, realizzato dall'Università Goldsmith di Londra per un gruppo di suore clarisse, è un dispositivo che segnala su schermo a led i problemi del mondo verso cui indirizzare le preghiere. Le suore, avendo compiuto voto di clausura, non sono connesse al mondo che le circonda. A questo problema pone soluzione il Prayer Companion che riporta le notizie di cronaca e anche alcuni commenti di anonimi postati su internet. 
Il secondo progetto è dedicato ai fedeli musulmani. Durante le loro cinque orazioni giornalieri devono porre attenzione unicamente alla direzione della Mecca, che può risultare particolarmente ostico in caso di frequenti spostamenti. Il turco Soner Ozenc ha realizzato un tappeto con modulo bussola, collegato ad una stampa elettroluminescente: più la direzione verso cui è rivolto coincide con la retta immaginaria che congiunge il punto e la Mecca più i disegni vengono illuminati in modo brillante. 
Non ci resta che chiederci se queste due realtà possono convivere oppure se si tratta solamente di una mercificazione del credere? 
Personalmente trovo abbastanza ridicolo che un congegno possa indirizzare la preghiera, là dove ce ne sia bisogno. Deve essere questa l'essenza della preghiera? 

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