martedì 28 febbraio 2012

Exclusive I used to be a Sparrow's interview

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I Used To Be A Sparrow è la luce di una primavera che ci si porta sempre nel cuore, anche quando congelata dal pallore dell’inverno che avanza.
Dick Pettersson e Andrea Caccese (intervistato in precedenza sempre da SSmyL, trovate l'intervista qui) non riescono proprio a stare fermi:
Il primo è conosciuto per il suo lavoro con l’acclamato gruppo indie rock svedese “In These Woods”, il secondo è un cantautore di origini italiane che ha riscosso consensi in tutt’ Europa con il folk alternativo del suo alias  “Songs For The Sleepwalkers”.
Il duo ha iniziato ha collaborare nel dicembre del 2011, con l’intento di creare qualcosa di nuovo ed eccitante: Le idee e le canzoni sono state velocemente adattate in un album di debutto.

Fin dai primi ascolti del loro singolo di apertura (Life si good), ho intravisto l'eccezionalità di questa coppia da poco formatasi, le cui sonorità riportano chiaramente ai famosi Coldplay. Per questo, Stop Stealing my Look li ha intervistati in esclusiva per voi. Ecco a voi il video (sotto troverete anche i dialoghi scritti e tradotti). 





SSmyL: Andrea, who is Dick? 
Andrea: Dick is a pal of mine that I met downtown here in Västerås. A really fun guy to hang out, really good musician, really good songwriter…so…nice shah

SSmyL: Dick, who is Andrea?
Dick: Andrea is a new friend of mine, a really funny guy I must say….well, not so good at the guitar though. Not as good as me shah

SSmyL: How did I used to be a Sparrow get started and what's the meaning of the name? 
Andrea: Actually we met at a gig downtown in Västerås (were we are now) and it was kinda surprising because everything started from a beer, a friendly chat - you know, we really love music so we started a conversation on what we like, and in about 3 months we came up with a full album , a single and a videoclip - and it all came out surprisingly quickly and….very cool

Dick: We chose the name "I Used To Be A Sparrow" because we really like the idea of a bird that is so free, not stuck in one place…it's like, we re not trying to follow any specific style or music, or we don't wanna show off our technical skills (because we don't have any), we just wanna get the feeling of a good song that is true. 

SSmyL: What are your main influences? It seems to me to feel a little bit of Chris Martin and company, am I right? 
Andrea: Man, there are so many influences behind this band! I mean, you're talking about Coldplay, and we really like that! we like that simple approach that anyone can relate to, but we also like to dig a little deeper, explore and make our music a little more challenging.

Dick: We are enjoying anything from Thomas Dybdhal, Minus The Bear, Sigur Ròs, to bands that are friends of ours

SSmyL: "Life is good" could be a good soundtrack to commercials such as those for mobile operators like Vodafone. Would it be a success? What is your meter to indicate the success of your project?
Andrea: Our song in a vodafone commercial or something like that, you know I think it could really work well and be a good success. I don't see why not, if we ever get such a good opportunity I would like to seize it. You know, many bands would never do anything like that, but i personally wanna try to keep myself and the band away from the stereotype of the underground act that just wants that kind of audience, the purpose of making music is that you want people to listen to it, so whatever the situation is we are more than open minded to "try to give it a try" 

SSmyL: How do you determine when one of your songs could be succesful?
Dick: We don't think like that, we think its kind of impossible to write music thinking about how many people would appreciate it, so simply what is good to us at the moment when we are


SSmyL: Andrea, chi è Dick?
Andrea: Dick è un mio amico che ho incontrato qui a Västerås. Un ragazzo davvero divertente con il quale uscire, un musicista davvero bravo, cantautore veramente dotato... Così ... Bello!

SSmyL: Dick, chi è Andrea?
Dick: Andrea è un mio nuovo amico, un ragazzo molto divertente, devo dire .... Beh, non così bravo alla chitarra, però. O almeno non bravo come me!

SSmyL: Come e' nato il progetto I used to be a Sparrow e qual è il significato del nome?
Andrea: In realtà ci siamo incontrati ad un concerto in Västerås (la nostra città) ed è stato un pò sorprendente, perché tutto è cominciato con una birra, una chiacchierata amichevole - amiamo veramente musica e così abbiamo iniziato una conversazione su ciò che ci piace, e in circa 3 mesi siamo arrivati ​​a realizzare un album completo, un singolo e un videoclip - e tutto è venuto fuori in maniera sorprendentemente veloce e  molto cool.

Dick: Abbiamo scelto il nome "I Used To Be A Sparrow" perché ci piace molto l'idea di un uccello, che rappresenta un simbolo di libertà, nessun vincolo ad un posto preciso. Abbiamo iniziato cercando di non seguire uno stile di musica ben preciso e nemmeno con l'intenzione di mostrare al mondo le nostre competenze tecniche (anche perché non ne abbiamo). Volevamo dare la sensazione solamente di creare una bella canzone, cosa che è vera. 

SSmyL: Quali sono le vostre influenze principali? Mi sembra di sentire un po' di Chris Martin e compagni, mi sbaglio?
Andrea: Ci sono così tante influenze che stanno dietro questo progetto! Voglio dire, stai parlando di Coldplay, e questo paragone ci piace molto! Ci piace un approccio semplice alla musica che chiunque può apprezzare, ma ci piace anche scavare un po' più in profondità, esplorare e rendere la nostra musica un po' più impegnativa.

Dick: Abbiamo preso ispirazione da Thomas Dybdhal, Minus The Bear, Sigur Ros, una band di nostri amici.

SSmyL: Life is good, secondo me, potrebbe essere una buona colonna sonora da spot di cellulari, tipo Vodafone. Rappresenterebbe per voi un successo? Qual è il vostro metro per stabilire il successo del vostro progetto?
Andrea: Penso che la nostra canzone in uno sport pubblicitario potrebbe funzionare bene e sarebbe un buon successo. Non vedo perché no, se dovessimo avere una buona occasione, per quale motivo non dovremmo coglierla? Sai, molti gruppi non farebbero mai una cosa del genere, ma io personalmente voglio distaccarmi da un simile stereotipo. La musica deve nascere per la gente possa ascoltarla, quindi, qualunque sia l'occasione abbiamo la giusta mentalità per accettarla e dare una prova della nostra apertura verso un pubblico che sia il più vasto possibile.

SSmyL: Come si determinereste il successo di uno dei vostri brani?
Dick: Non pensiamo al successo, non si può fare musica pensando a quante persone potrebbero ascoltarla e apprezzarla, facciamo semplicemente ciò che riteniamo sia buono in quel momento. 


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